mercoledì 21 gennaio 2015

Potomania


30.10.2013 Potomania
Pensavo che Mrs Weaton si limitasse ad avere paura del buio, ma la paura in lei è un'ombra, già dalla volta in cui mi ha scambiato per un demone sulla Main Street di notte mi sono sentito turbato, ma al tempo stesso rassicurato, quasi... più vicino a lei, più simile a lei. Non sono io il coniglio che trema, o almeno non sono il solo e unico.
Mi sento meno solo, e due giorni fa al borgo, mi sono sentito ancora meno solo. Sembrava me, guardava il vuoto farneticando, credo che... io sia così in certi casi, certe volte, quando sento quelle voci in testa, o quando credo di sentirle, non è sempre facile capire se si tratta di voci reali o meno, è anche vero che da adulto mi è capitato sempre più raramente, tuttavia... capita. Credo...
Se Mrs Weaton è come me, sono contento, forse un po' dispiaciuto, ma comunque contento, posso mandarla avanti nel mondo, capire che cosa questa città possa fare alle persone come noi, e regolarmi di conseguenza.
Ma non voglio farne una vittima, al contrario, la salverò. Se potrò.
Sono preoccupato, Miss Hall continua a ricordarmi i pericoli di questo periodo, e so che ha perfettamente ragione, può succedere qualsiasi cosa da un momento all'altro lo sento, forse è questa tensione che mi ha fatto tornare la malattia dell'acqua. Quando ero bambino bevevo a dismisura, di continua e facevo delle pisciate lunghissime che mi lasciavano una strana sensazione... Ho ricominciato a cercare acqua ovunque, anche ora c'è una caraffa sul tavolino. Ne sono schiavo e certe volte è più forte di me, non mi accorgo di quanto ne bevo finché non mi sento la pancia scoppiare.
Quando non sento più quella sensazione del palato umido accarezzato da quel liquido trasparente e quasi insapore, mi sento perduto, mi sento senza sostegno e senza purezza, senza la mia ombra trasparente, cristallina che scorre dentro di me lavando via i pensieri del male.
Quando ero piccolo mi punivano, e punizione dopo punizione l'abitudine è andata via, è stata regolata. Ma ora che sono solo, chi mi punirà? E poi perché punire un impulso così genuino? L'acqua... da vita. Perché preoccuparsene.
Perché sento questo senso di colpa sanguinario mettere radici brucianti nelle mie viscere e nel mio petto? Di chi è quel sangue? Di chi è quest'ombra che si staglia enorme nella coscienza?
Aiutami.

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