14.1.2014. Fuori Controllo
Ho
paura. Più sinceramente e onestamente del solito. Vivere non è
costruire, ma creare. Dopo tutta la passione che ho finto per le donne
di questa città, dopo i ti amo abbandonati senza trasporto, una linea
nera mi ha spaccato in due e ha segnato come punto di non ritorno colui
che si finge debole da colui che è debole per davvero. Ed entrambi, sono
io.
Dahlia
è cambiata, un'ombra è entrata in lei, io, che come su desiderio di
Lady C. volevo farle del male, sono finito ad essere la vittima, mi ha
violentato, lei, una lurida puttana, è andata contro la mia volontà,
contro ogni mia richiesta, mi è sempre bastato un mezzo sussurro, uno
sguardo per farle fare quello che volevo, è il suo lavoro, certo, lo ha
sempre fatto. E adesso... impotente io resto, non sono riuscito nemmeno a
scansarla, a picchiarla, a ucciderla come avrebbe forse meritato.
Non è
lei, è ciò che sta dentro di lei.E dentro di lei c'è anche il mio
bambino, forse è per lui che non ho reagito o... Non voglio pensarci,
troppe parole, troppi colori ossessionanti e umanamente distorti, le ho
ancora nella testa quelle grida, quegli occhi di fiamma.
"Tu appartieni al sangue"
A
tutto questo reagisco con la stupidità impreparata di chi si è messo col
diavolo e adesso ha paura del fuoco. Uno spirito affaccendato che
scorre l'ampio mondo può deridermi in un modo simile? Perché? cosa
significa? Che sono miserabilmente umano? inutile e inservibile... o che
il mio destino è il sangue, mio o altrui? la fine certa e prossima.
Ogni giorno ho bisogno di più aiuto e ogni giorno è più spontaneo
fingere e non chiederlo, finirò per credere di essere io stesso il mio
demone e l'ombra assoluta dell'oscurità.
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