mercoledì 21 gennaio 2015

Alison


9.11.2014 Alison

Mentre il folletto dispettoso che saltella nel mio cervello gioca scherzetti a Lavander... Un'altra interessante figura è emersa tra le nebbie di questa città... Ella ha sembianze delicate e taglienti, un'aura di manierismo vetusto è adagiato come uno scialle sul suo corpo e lo muove come burattinaio molto più scaltro che viscerale. Alison sa muoversi nel mondo e nasconde alla perfezione la parte di lei che non accetta il mondo.

Alison, nuovi brividi e nuovi contrasti, il nuovo gioco interessante, il nuovo stimolo che squarcia la noia. La prima cosa che mi ha colpito è la sua risolutezza nell'essere invadente e prendersi qualsiasi informazione voglia sul conto degli altri, non è come le altre donne, non sfrutta soltanto il pettegolezzo, cosa normalissima, lei ci aggiunge il senso di ricerca accademico, e da questo strano intreccio ne viene fuori una rete-barriera che le lascia esplorare il mondo.

Vecchi presagi, stessi interrogatori di una volta, ho lasciato cadere davanti a lei i soliti dettagli più insignificanti... L'ansia, la mano sinistra, quei piccoli vecchi trucchetti che tanto urtano la sensibilità altrui, soprattutto quella delle donne. Loro si sentono intelligenti quando pensano di essere tra le poche ad aver notato l'ombra del demone tra le ciocche dei miei capelli biondi o dietro i miei occhi tremanti. Mi sembra di sentirlo strisciare sul mio collo il suo orgoglio tracotante, il suo bisogno di rendersi utile, quella ricerca di un essere che ti faccia dimenticare l'angoscia... sentirsi apprezzata, indispensabile, importante.

Distrarla... fino al momento opportuno. Ho sentito una diceria dei contadini secondo cui il vitello deve essere ucciso senza che se ne accorga, o la paura gli farà il sangue cattivo.
Credevo di essere inetto, ma quanti vitelli ho pugnalato... con la mia asta, con la lingua, con le parole che sono veleno. E nessuna di loro, ha mai visto prima la lama.
Eppure voglio saperne di più, la curiosità che brucierà il mio inferno in terra porta il suo nome adesso... Alison... Non vi è rosa senza spine, e più bianca è la facciata, più nero è il cuore che vi marcisce dietro. Io lo so... anche lei lo sa... E si continua la danza silenziosa dell'immaginario.
Magari userò qualcuno... magari replicherò i vecchi scherzi e ne inventerò di nuovi. Desidero incatenarla a me. Lei che osa distinguersi senza ammetterlo, lei che intriga i miei sensi e le mie perversioni più buie ancora una volta. Lei che rappresenza il mondo comune, la gente insipiente che mi disconosce e schernisce ogni volta che incrocia il mio sguardo...

...Ma mi son detto, tu Emery, non rinunciare a capire il mondo, solo perché il mondo non comprende una parte di te stesso....

...Ma questa mia parte è tutto.

Emery Cullen, parli ancora come un bambino.

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