mercoledì 21 gennaio 2015

Della Carne e della Mente


15.12.2014 Della Carne e della Mente
Ho deciso di fidarmi più delle mie sensazioni che dei miei calcoli, chissà se durerà.
I calcoli mi hanno tenuto in piedi da quando sono sceso alla stazione di Laddington.
Ma le sensazioni... quelle mi hanno in effetti tenuto vivo, attaccato a quest'abisso dell'anima.
Erano sensazioni, la voce vibrante dell'uomo nero al Messiah, la notte in cui mi sono invaghito di Sofia Weaton... Sono sensazioni... gli amplessi con Dahlia, il primo bacio di Camille e la sua stretta forte, dal sapore di eternità. Era un'emozione fortissima la visione che ha devastato la mia testa a Lad River, sensazione di morte che mi ha attraversato come il più vivido dei sogni.
Con i calcoli ho smosso il fondale sabbioso delle coscienze senza mai far affiorare nulla alla superficie, arte invisibile, arte inservibile, il disprezzo dei tanti.
Ma ora mi convinco sempre più che sia giunto il momento di smettere di sopravvivere e cominciare a desiderare il potere.
Perché i posti alti mi mettono soggezione? Non sono un corvo, ma mi sono recato più volte alla torre astronomica tanto amata da Miss Hall... Li dove comincia il cielo, si anela l'incomprensibile e il mistero diviene la spada dei deboli afflitti.
Non sono soddisfatto, cambio direzioni, cerco per i corridoi cercando di non dare retta al pensiero e di cedere invece alle lusinghe dell'istinto. Per via della materia che studio, non temo di essere scambiato per pazzo, del chiacchiericcio che segue i miei passi me ne rido, inseguo da solo le mie risposte.

Passo sempre più tempo nell'Aula Incognito. Prima temevo d'incontrarvi lo sguardo dal bagliore rossastro della Gran Maestra, ora tocco senza pudore i suoi strumenti, so che non è un caso se sono li, sfere trasparenti, pendoli, carte astronomiche, tarocchi. Seduto rigido e controllato su di una poltrona nel tentativo di svuotare la mente o lasciato andare a terra su dei cuscini mentre i fumi delle erbe aromatiche mandano alla deriva la mia mente.

Lo sguardo si concentra, la mente è una tela nera, come la mia anima e da questo buio emergono figure, per lo più sono gli stessi volti spettagolati dalla città... Mr Thackery, Lady Lancaster... Dahlia... Alison...
Mi sembra la cosa più normale del mondo che la mia mente vada a cercare queste figure, sono solo immagini, ogni tanto sento salire delle emozioni più forti, ma nulla si avvicina mai alla vivida sensazione che ho provato con quella visione a Lad River.
Tutta questa è soltanto psicologia? Suggestione? Caso?
No, sono certo di no. Se l'istinto mi riporta a questi personaggi cittadini, è in loro che troverò qualcosa d'interessante.

Non mi preme risolvere i problemi di questa città al momento, può bruciare per quanto mi riguarda, sarebbe comunque un diversivo dalla noia. Ma assaporare ancora le delizie dell'occulto e accarezzare i frammenti del futuro e del passato... Questo voglio farlo ancora.

Accadrà ancora qualcosa... I presagi si sono fermati, ma non si sono spenti. Distanti, io li sento pulsare. Dev'esserci una grande luce benevola che splende indisturbata da qualche parte, protetta da qualche insospettabile parete di questa città... Deve esserci... Altrimenti come è possibile che le leggi dell'equilibrio abbiano lasciato in vita ancora me, ombra vile che tutto vorrebbe distrutto e guastato? Deve esserci un motivo...

Cala la notte, sono solo, con la lettera di Alison dall'altra parte... profuma di vaniglia... stucchevole quanto lei e il pulsare del mio cuore... solitario quanto me, dispiaciuto quanto me. Sui banchi di questo Ateneo, sulla scrivania della mia stanza, su ogni carne consentita e sui gradini della morte, scrivo il tuo nome.

Nessun commento:

Posta un commento